
c’è solo da sperare che il Governo faccia propria l’esperienza della TAV e prevenga tutte le manifestazioni violente che potrebbero scatenarsi e che richiederebbero costi esorbitanti di centinaia di milioni di euro per potere mettere in campo i dispositivi di sicurezza, necessari per contenere i fanatici contrari alle opere pubbliche di un certo rilievo. Qualche misura specialpreventiva che funga da un minimo di deterrenza sarebbe la benvenuta, se non vogliamo impegnare le Forze dell’Ordine per anni a garanzia della costruzione del ponte sullo stretto, esattamente come è successo e sta ancora succedendo per la TAV in Piemonte, sacrificando città e periferie…
