COMUNICATO STAMPA:
Dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo, a seguito delle dichiarazioni di Amnesty International contro le forze dell’ordine.
SIULP TORINO VS AMNESTY INTERNATIONAL.

Ennesimo copione che si ripete tristemente in Val di Susa con l’aggressione di antagonisti NO TAV contro le forze dell’ordine. 

Non avremmo voluto scrivere più nulla atteso che abbiamo scritto fiumi di parole e decine di comunicati ormai da decenni, sulle tecniche di guerriglia organizzate dai professionisti del disordine, senza che le cose siano migliorate. Tuttavia non abbiamo potuto esimerci dopo aver appreso il coraggio “spregiudicato” di Amnesty International (che pure sostiene nel mondo nobili cause) che anziché capire e fare un minimo di inchiesta reale per avere riscontri oggettivi sulla realtà di quanto si sta compiendo da decenni in Val di Susa contro le forze dell’ordine, l’unica polemica che ha ritenuto opportuno sollevare è proprio contro gli aggrediti e quindi contro poliziotti e carabinieri che presidiano la costruzione di un’opera pubblica voluta dal Parlamento italiano, mettendo finanche in discussione l’uso legittimo dei lacrimogeni, necessari per difendere se stessi e il cantiere TAV. Stranamente Amnesty International si impressiona sull’uso dei lacrimogeni, ma nulla dice sul ben più pericoloso utilizzo delle bombe carta o molotov lanciate all’indirizzo di uomini e donne delle forze dell’ordine, quasi considerati ineluttabili vittime sacrificali.

Se questi signori di Amnesty International ritengono che le forze dell’ordine siano di intralcio alle violenze che devono liberamente perpetrare questi violenti, evidentemente sostengono una causa che rischia di contraddire  la loro stessa essenza di paladini dei diritti umani e di chi viene sottoposto ingiustamente a situazioni estreme. Già, perché, in questo caso, in TAV, nella Val di Susa, sono le forze dell’ordine che si trovano da decenni in situazioni estreme a rischio della propria incolumità per volontà di centinaia di facinorosi il cui unico intento è fare fisicamente male agli operatori di polizia che sono colà in servizio per garantire la sicurezza della costruzione della TAV. Speriamo che Amnesty International dall’alto della sua morale impeccabile, approfondisca meglio la questione e, anziché basarsi su estemporanei istinti emotivi peraltro completamente sbagliati, comprendano una volta per tutte chi sono le vittime e chi sono i carnefici e coloro che andrebbero salvaguardati nei diritti, intesi come coloro che svolgono un lavoro, senza necessariamente essere costretti a finire nel pronto soccorso a causa di sassaiole o bombe carta e in quest’ultimo caso bombe molotov, lanciate da chi interpreta la legge a senso unico. Comprendere che la prospettiva giusta non è sempre quella di andare contro le forze dell’ordine aiuterebbe a salvaguardare la nobile credibilità di Amnesty International.

Torino, 02/08/2023                                                           Ufficio Stampa SIULP Torino