
Più militari nella zona per arginare il problema delle bande criminali e dello spaccio. La polizia arresta in flagranza un 48enne dopo che aveva accoltellato un connazionale per rubargli 5000 euro
«Sull’omicidio del diciannovenne Mamoud Diane sono in corso le indagini delle forze dell’ordine coordinate dalla Procura. La polizia sta lavorando per individuare non solo i responsabili del delitto, ma anche le organizzazioni criminali che possono operare nel contesto. Dal punto di vista della prevenzione dopo gli ultimi provvedimenti restrittivi adottati, sarà attuato in particolare sul quartiere Barriera di Milano un ulteriore giro di vite. Questo sarà attuato a partire dalle prossime ore secondo un piano di interventi condiviso con i vertici delle forze dell’ordine.
“Gridavamo di lasciarlo stare, erano in 7 contro 1”. L’omicidio di Barriera visto dai residenti
Vigilanza rafforzata e allarme sociale
Lo dice chiaramente il prefetto Donato Giovanni Cafagna che, solo alcuni giorni fa, ha adottato un’ordinanza per prorogare fino al prossimo 31 luglio la «vigilanza rafforzata» nelle aree della città più a rischio. Dove spaccio e delinquenza di strada stanno diventando un allarme sociale sempre più preoccupante. Quello che è successo in via Monte Rosa è un ulteriore passo verso una violenza sempre più bestiale e sfacciata.
Operazioni di controllo e repressione
«Da diverso tempo abbiamo messo in campo una serie di accorgimenti, come i presidi fissi dell’Esercito, i controlli straordinari interforze e le operazioni ad alto impatto che hanno coinvolto tutte le realtà di polizia. Il livello di repressione si è alzato. Quello che è avvenuto è un episodio molto grave e preoccupante, ma resta un fatto straordinario.
Legami tra droga e criminalità organizzata
Quasi sicuramente, come ipotizzato dagli investigatori, dietro all’omicidio del 19enne ci sarebbero questioni legate a debiti di droga. Forse crack, oppure cocaina. E ancora una volta il dottor Cafagna ribadisce come: «Insieme alla Procura vogliamo intervenire in maniera più radicale con operazioni di polizia giudiziaria dimostrando che dietro ai pusher ci sono vere e proprie organizzazioni criminali in grado di coordinare molti uomini. Sodalizi che riescono a coinvolgere e condizionare la vita dei più giovani. In questo modo le pene per chi spaccia saranno più severe».
iscontri delle misure restrittive
Un’opera lunga e complessa che, negli ultimi mesi, ha però fornito dei primi riscontri a livello di prevenzione. Soprattutto da quando sono entrati in vigore i provvedimenti più restrittivi nelle zone rosse.
Soggetti pericolosi allontanati
«In tutto abbiamo allontanato 258 soggetti considerati pericolosi e ben 109 di questi avevano dei precedenti per spaccio di stupefacenti e una sessantina per reati contro il patrimonio – illustra ancora il prefetto – Per questo abbiamo deciso di proseguire con queste misure, colpendo chi può essere un problema per la sicurezza pubblica». Ancora una volta i protagonisti di questa drammatica storia sono ragazzi giovani con famiglie disastrate.
Minori e immigrati a rischio coinvolgimento criminale
Oppure extracomunitari soli e clandestini, senza un lavoro come era Mamoud Diane. Che rischiano di finire arruolati come pusher o nelle baby gang. Che bivaccano tutto il giorno lungo le strade di periferia, colonizzando bar o parchi pubblici.
Collaborazione tra enti per la prevenzione
«È molto importante la collaborazione degli enti territoriali, a partire dai servizi sociali comunali e della Asl, sul fronte della prevenzione e recupero dei tossicodipendenti – conclude il prefetto Cafagna – una massa di giovani e non solo che alimentano costantemente la domanda di sostanze stupefacenti e quindi il mercato criminale».
Arresto per tentato omicidio in via Martorelli
Un 48enne di origini marocchine è stato arrestato la notte scorsa in via Martorelli perché ha accoltellato alla gola un connazionale 41enne per rubargli circa 5mila euro. I soldi erano probabilmente ricavati dallo spaccio. Per fortuna i tagli non sono gravi e il 41enne è stato trasportato al San Giovanni Bosco in codice giallo. Il suo aggressore è stato arrestato per tentato omicidio.
Maxi operazione di polizia e carabinieri dopo l’omicidio
All’indomani dell’omicidio del diciannovenne Mamoud Diane, accoltellato mortalmente nella notte tra il 2 ed il 3 maggio in via Monte Rosa, prende corpo il giro di vite disposto dal Prefetto di Torino Donato Cafagna contro i gruppi criminali. Un centinaio di operatori delle forze dell’ordine appartenenti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza ha setacciato il territorio eseguendo perquisizioni, ispezioni, rastrellamenti, posti di blocco e controlli commerciali.
L’operazione ha impiegato unità cinofile antidroga, operatori scientifici e reparti specializzati, grazie a rinforzi del Ministero dell’Interno. Durante i controlli, la Polizia ha arrestato un cittadino marocchino 48enne in via Martorelli, colto sul fatto subito dopo aver accoltellato e derubato un connazionale, in concorso con un’altra persona.
Altri arresti da parte dei Carabinieri
I Carabinieri hanno eseguito altri tre arresti per tentata rapina, furto e maltrattamenti. In particolare: nel quartiere Aurora – Barriera di Milano hanno bloccato un uomo per furto e colluttazione col vigilante di un supermercato; in un’altra circostanza hanno fermato l’autore di un furto su autovettura, recuperando parte della refurtiva; infine, in area Aurora, hanno arrestato un uomo per aggressione alla convivente. Tutte le posizioni sono al vaglio della Procura della Repubblica di Torino.
